L'Aikido

A prima vista l'Aikido si presenta come un elegante metodo di ricerca dell'equilibrio fisico e psichico mediante la pratica controllata di antiche tecniche di derivazione marziale, finalizzate alla neutralizzazione, mediante bloccaggi, leve articolari e proiezioni di uno o più aggressori armati o disarmati.
Sintesi ed evoluzione di antiche tecniche mutuate dal Ju-Jutsu classico, dal Kenjutsu (tecnica della spada) e dal Jojutsu (tecnica del bastone), l'Aikido trova la propria originalità ed efficacia in una serie di movimenti basati sul principio della rotazione sferica.

Contrariamente ad altre arti marziali incentrate sui movimenti lineari (avanti, indietro e in diagonale), le tecniche dell'Aikido si fondano e si sviluppano infatti prevalentemente su un movimento circolare il cui perno è colui che si difende.
In tal modo egli stabilizza il proprio baricentro, decentra quello dell'avversario attirandolo nella propria orbita, e può sfruttare a proprio vantaggio l'energia prodotta dall'azione aggressiva fino a neutralizzarla.

La cosa più importante in questo tipo di pratica è che si venga a creare una totale assimiliazione (unione) con il partner, piuttosto che proiettarlo o immobilizzarlo.
Dal punto di vista tecnico, ciò implica che occorre trattare con cortesia ed attenzione le braccia ed il corpo del partner, come se fossero la propria spada o la propria lancia (similmente a ciò che rappresenta il pennello per un pittore o un calligrafo oppure uno strumento per il musicista).

Grazie a questo metodo di pratica, che a prima vista si discosta dei metodi delle altre forme di Budo, è possibile sviluppare un tipo di allenamento di base che permette di affinare il principio dell'animo che non si confronta, concetto fondamentale nel Budo giapponese, ed effettuare il controllo dei sensi.
Se contemporaneamente abbinato allo studio pratico dei sistemi di respirazione orientali, questo, diviene un metodo molto avanzato di pratica del fluire del Ki che, armonizzando il movimento al flusso dei sensi ottenuto mediante gli esercizi di respirazione, diviene così ciò che viene chiamato zen in movimento.